“Leggendo gli ultimi dati sull’occupazione femminile in Puglia, scopriamo di avere se non la maglia nera, certo le ultimissime posizioni in Italia. Basti citare un solo dato: a fronte di un indice di occupazione nazionale pari circa al 46%, nella nostra regione persiste uno striminzito 27%, ossia da noi lavorano meno di tre donne su dieci.
Un dato decisamente poco lusinghiero per un territorio, giustamente annoverato nell’Europa civile quale realtà dinamica e in evoluzione sul piano economico e culturale. È pienamente condivisibile, pertanto, il recente appello dell’assessore regionale, Elena Gentile, circa la necessità di rafforzare gli interventi per favorire il lavoro alle donne; ed è altresì giusto che si punti su politiche che incentivino la creatività e il mero talento femminile, anziché perseverare nella logica vetusta e controproducente dell’assistenzialismo.
E a tal proposito, mi sia consentito un suggerimento per la bella e interessante serie di ‘Giustizia a teatro’, che tanto successo sta riscuotendo al Petruzzelli di Bari. Come imputato per il prossimo processo, propongo un prototipo di maschilista, un esemplare a tutto tondo di ‘macho’ , un degno rappresentante, insomma, di quella mentalità gretta e retriva che continua a ritenere le nostre donne indegne o incapaci di figurare a pieno titolo protagoniste del nostro tempo”.

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